Il 14 ottobre, a Ginevra, si terrà il primo meeting ufficiale della criptovaluta Libra, con la partecipazione di tutti i sostenitori del progetto. Ma alla vigilia del primo "Libra Council", fioccano le disdette: in questi giorni, infatti, molte società che avevano garantito il loro supporto allo sviluppo della criptovaluta di Facebook stanno ritirando le loro partecipazioni. Vediamo perché.

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Perché tutti stanno abbandonando Libra? - libra abbandonato pallonici spotlight

Innanzitutto, va detto che in occasione del primo meeting di Libra verranno assegnati ai partecipanti i vari ruoli che le aziende coinvolte dovranno ricoprire nel progetto. Tutto ciò si tradurrà in una carta formale, dove ogni membro apporrà la propria firma sotto al testo del nuovo accordo.

La firma apposta dalle parti implicherà impegni specifici e vincolanti in capo alle stesse: quindi, chi non era convinto al 100%, ha fatto più che bene ad uscire dal progetto prima di rimanere inguaiato in un accordo che non condivide pienamente.

Le aziende che hanno ritirato la loro candidatura avevano particolari motivi per diffidare del progetto. Ad eccezione di eBay, infatti, sono tutti processori di pagamento, che devono conformarsi a tutti i requisiti normativi richiesti in materia di truffe, terrorismo e riciclaggio di denaro.

E siccome i governi stavano iniziando a rendersi conto che Libra non sarebbe stata in grado di soddisfare quei requisiti di legge, o comunque si sarebbe conformata con grandi difficoltà, i principali sistemi di pagamento coinvolti nel progetto hanno iniziato a guardare la situazione dalla loro prospettiva e hanno fatto un passo indietro, timorosi di essere coinvolti in una spirale di illegalità.

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Per intenderci, se le lacune normative di Libra aprissero la strada a terroristi e riciclatori, tutta la colpa ricadrebbe su sistemi di pagamento internazionalmente riconosciuti come Visa e Mastercard che in un attimo perderebbero tutta la credibilità e la buona reputazione costruite con fatica in decenni.

Nella visione iniziale, Libra aveva delegato ai processori di pagamento l'intera gestione dei complessi requisiti normativi richiesti nel trading, sperando che Visa e Mastercard riuscissero a cavarsela da sole. Ma queste si sono trovate di fronte ad un inestricabile groviglio normativo, che ha spaventato tutti i sistemi di pagamento coinvolti, scoraggiando la partecipazione di eventuali new entry.

Chiunque decida di ricoprire quel ruolo, infatti, dovrà affrontare una sfida enorme: dovrà cioè convincere i governi di tutto il mondo a spianare la strada a Libra in un momento in cui la fiducia pubblica nei confronti di Facebook è ai minimi storici.

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Ciò non significa che la criptovaluta di Facebook naufragherà per forza. Ma sicuramente la strada che Libra dovrà percorrere non è mai stata così in salita come in questo momento.