Google Play ancora nei guai: milioni di utenti hanno scaricato inconsapevolmente alcune app cariche di malware, che sono riuscite a superare i controlli di sicurezza di Google
Facebook sospende migliaia di app che condividevano impropriamente i dati degli utenti
| |Facebook, già al centro di intense critiche per non aver adeguatamente salvaguardato le informazioni personali dei suoi 2 miliardi di utenti, ha sospeso decine di migliaia di app che condividevano impropriamente i dati privati degli utilizzatori del social network
Mate 30 Pro di Huawei non ha le app e i servizi di Google
| |Come già avevamo anticipato, ieri è stato presentato Mate 30 Pro, il primo prodotto a marchio Huawei lanciato dopo l'ordine esecutivo dell'amministrazione Trump, che vieta alle aziende statunitensi di fare affari con la Cina. E ciò che si vociferava è stato confermato: Mate 30 Pro è un telefono Android privo delle app di Google. Non solo: l'azienda di Shenzhen non può nemmeno usare la parola "Android", in quanto si tratta di un marchio di Google
Frode sui click: due app di Google Play scaricano i telefoni e ne rallentano l'uso
| |Non c'è pace per Google Play, fonte inesauribile di app malevoli e poco raccomandabili. Dopo il caso CamScanner, stavolta i ricercatori hanno scoperto due applicazioni adoperate per mettere a segno una frode sui click che ha esaurito le batterie, rallentato le prestazioni e aumentato l'utilizzo dei dati mobili sui telefoni infetti
Rilevato malware nella popolare app per Android CamScanner
I ricercatori di Kaspersky hanno individuato un malware all'interno di un'app per Android chiamata CamScanner, utilizzata per scannerizzare documenti e creare PDF con il telefono. L'applicazione in questione, scaricabile da Google Play, ha oltre 100 milioni di download
FaceApp e violazione della privacy: panico ingiustificato condito da xenofobia
| |Dopo il boom di FaceApp, sono puntualmente arrivate le raccomandazioni di "esperti" che sconsigliano agli utenti di usare a cuor leggero questa app, in quanto potenzialmente lesiva della privacy e non rispettosa della policy sul trattamento dei dati sensibili. Ma a guardarci bene, il panico è ingiustificato e presenta alcune sfumature xenofobe.
La Generazione Z non si fida delle criptovalute
Un recente sondaggio di Business Insider mostra che le criptovalute non hanno ancora fatto breccia nel cuore della Generazione Z americana, rappresentata dai giovani nati tra il 1995 e il 2010.