Le build moderne di Windows 10 utilizzano le cosiddette "date amichevoli" in Esplora file. In altre parole: le date di modifica e creazione dei file vengono presentate con i termini Ieri, Oggi, o 5 minuti fa invece di mostrare una sterile data di calendario. Per la maggior parte di noi può trattarsi di una piccola facilitazione in più, ma i puristi di vecchia data e gli abitudinari incorreggibili non apprezzeranno la novità. Fortunatamente è molto facile tornare alla modalità precedente e visualizzare sempre le date di calendario in Esplora file: vediamo come procedere tramite l'interfaccia grafica oppure apportando una modifica al Registro di sistema.
Ieri
Oggi
5 minuti fa
Per impostazione predefinita, macOS consente soltanto di leggere i dischi e le chiavette NTFS del mondo Windows. Non possiamo invece scrivere su NTFS da Mac, limitazione che impedisce di salvare nuovi file o di modificare quelli preesistenti. In realtà, scrivere su chiavette e dischi USB in NTFS da macOS è possibile. Vediamo come procedere
Storicamente, la sincronizzazione di file e cartelle offerta da OneDrive funziona tramite una cartella dedicata: l'utente era dunque chiamato a salvare il materiale che desiderava rendere disponibile via cloud e sincronizzare sugli altri PC all'interno della specifica directory chiamata OneDrive. Tutto questo sta per cambiare: la nuova versione di OneDrive per Windows 10 ha infatti introdotto una funzione chiamata Protezione delle cartelle (Folder protection) che permette di caricare nello spazio cloud privato anche il contenuto delle classiche cartelle Desktop, Immagini e Documenti con pochi click
È successo a tutti noi: con il passare del tempo, carichiamo in OneDrive gigabyte e gigabyte di dati dal PC fisso senza curarci del fatto che il notebook, tablet o 2-in-1 ha solo un SSD o MMC notevolmente meno capiente. Il risultato è che ci ritroviamo con il portatile stracolmo di file irrilevanti. Fortunatamente, Windows 10 offre ora un'impostazione che può permetterci di risolvere il problema in modo automatico
Oggi ho avuto la necessità di cercare una stringa di testo all'interno di una cartella nella quale erano contenute molte sotto-cartelle annidate, ognuna con decine di file. Svolgere l'operazione manualmente, aprendo ad uno ad uno ogni documento, avrebbe richiesto ore! Fortunatamente, dopo aver provato senza successo varie soluzioni, mi sono imbattuto nell'eccellente AstroGrep: compatto e velocissimo, trova il file che contiene il testo cercato scandagliando l'intero disco oppure un determinato ramo di directory. Utilissimo a programmatori e sistemisti, risulta prezioso anche per gli smanettoni o l'uso in ufficio
Microsoft ha aggiunto anche ReFS alla lista di funzionalità che saranno rimosse da Windows 10 a partire dalla prossima iterazione, Fall Creators Update, di settembre 2017.
TeraCopy è un'utility gratuita per Windows che consente di copiare o spostare file. Contrariamente alla funzione integrata nel sistema operativo, espone una pletora di opzioni aggiuntive, fra le quali spicca la capacità di continuare le operazioni un po' in tutte le circostanze. La nuova versione 3.0 è ora disponibile per il libero download
Per impostazione predefinita, il terminale di Linux si apre automaticamente sulla cartella "home" dell'utente corrente. Ad esempio: se sono loggato con l'account "pippo", non appena aperta la shell testuale mi ritrovo in /home/pippo/, mentre se sono "pluto" sono posizionato in /home/pluto/. Anche quando si lavora con l'account "root" il percorso iniziale è la relativa home, solo che in questo caso si tratta di /root/. È una buona scelta di default, ma vi sono circostanze in cui sarebbe molto più pratico aprire il terminale di Linux e trovarsi immediatamente in una directory specifica: penso, ad esempio, a chi sviluppi pagine HTML/PHP e debba sistematicamente impartire cd /var/www/ subito dopo aver lanciato il terminale per entrare nella cartella dalla quale il server web Apache legge i file che compongono la web application, oppure ai sistemisti che inizino sempre la sessione con cd /etc/ per entrare nella directory con i file di configurazione della macchina. Fortunatamente, modificare la configurazione per aprire il terminale in una cartella "preferita" è molto semplice
Ci sono dei file e delle cartelle del sistema operativo che sono normalmente a noi inaccessibili, anche perché contenenti file troppo importanti che, se cancellati o modificati, potrebbero causare seri problemi al sistema operativo.
Ogni partizione/disco mostrato da Windows all'interno di Esplora file è associato ad una "lettera" seguita dai due punti (:). L'arcaico "floppy" occupava A: e/o B:, il sistema operativo risiede tutt'oggi in C: mentre il lettore DVD era, generalmente, D:. Le "chiavette" USB assumono invece la prima lettera ancora disponibile in ordine alfabetico. Ma modificare queste associazioni e scegliere esplicitamente la lettera da associare ad un disco/partizione è molto semplice: vediamo come procedere.
Per impostazione predefinita, Esplora file di Windows 10 si apre con la nuova schermata Accesso rapido. Chi preferisse la vecchia vista "con disco fisso e lettore DVD" (Questo PC) è costretto ogni volta a cliccare sull'omonimo collegamento presente nella colonna di sinistra.... oppure seguire questa semplice procedura per renderlo il comportamento di default.
In alcune circostanze particolari, possiamo trovarci nella situazione di voler celare dischi o unità pur senza eliminarli del tutto. Fortunatamente, nascondere qualsiasi partizione, facendola sparire da Esplora file, è facilissimo
Basta con le noiose operazioni di copia-incolla-sposta i file da una cartella all'altra, automatizza il tutto con Dropit.
Cosa cambia nelle cartelle, e nei file, del vostro computer quando installate un programma o quando giocate? Scopritelo con Disk Pulse.
Espandi le funzioni di Windows Explorer con l'aggiunta dei Tab che si vanno a integrare nella schermata principale delle risorse del computer.