Il candidato alla Camera degli Stati Uniti Steve King ha usato la famosa immagine Success Kid, divenuta virale dal 2011, per la sua campagna elettorale. Ma Laney Griner, la mamma del bimbo-meme più famoso al mondo, non ci sta

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Success Kid è un bellissimo bimbo biondo, con una maglietta da giocatore di baseball, che stringe un pugno di sabbia e ha uno sguardo di assoluto trionfo. E' un'immagine nota e stranota, che gira da un decennio in tutto il mondo e in tutte le salse. Evidentemente, se la foto ha fatto il giro del globo ed è diventata un meme, la mamma del bimbo non si era mai opposta all'utilizzo dell'immagine del figlio.

Ma questa volta Laney Griner non ci sta a vedere il figlio ritratto davanti al Campidoglio, usato per una campagna elettorale. E la legge potrebbe essere dalla sua parte. Derigan Silver, ricercatore di diritto di internet all'Università di Denver, afferma che, prima ancora di chiedersi se un meme possa essere protetto dal diritto d'autore, bisogna chiarire che è l'immagine originale del bambino ad essere inequivocabilmente coperta copyright. La madre, infatti, ne detiene il diritto d'autore e non sarebbe la prima persona a far valere questo diritto su un'immagine poi trasformata in meme.

Il pensiero corre subito a Matt Furie, l'artista che ha creato l'altrettanto famoso meme Pepe the Frog e che ha vinto una causa contro il sito di estrema destra Infowars per l’uso non autorizzato dell'immagine della rana Pepe, ottenendo un risarcimento di 15 mila dollari. A suo tempo, l'avvocato che difendeva Furie disse che l'obiettivo della causa non era il risarcimento, ma quello di assicurarsi che Pepe non fosse più associato ad immagini e idee d'odio

Success Kid: meme è non si tocca!

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Ora, tornando al caso di Success Kid, le vere domande da porsi sono due:

  • King ha violato il diritto all'immagine dei Griner (che nei paesi anglosassoni si chiama right of publicity)?
  • King può dimostrare che la versione del meme impiegata nella sua campagna elettorale rappresenta un uso corretto del materiale protetto dal diritto d'autore dei Griner?

Innanzitutto, premesso che la mamma di Success Kid ha definito King "vile" e il partito repubblicano "disgustoso", si può dire con certezza che non approvi la corsa del candidato alla Camera. Di conseguenza, è naturale che la signora percepisca l'accostamento dell'immagine del figlio ad un partito politico che disprezza come un danno alla sua identità personale e a quella della sua famiglia. Oggettivamente, però, bisogna appurare se sussistono i presupposti di questa violazione.

Per quanto riguarda l'uso corretto (fair use) dell'immagine del bambino, la trasformazione del meme, la sua condivisione ed eventuali commenti su di esso sono considerati legittimi. Del resto, se queste condotte fossero considerate illegali, si annullerebbe la stessa essenza del meme.

Ma nel caso di specie, King e il suo partito non starebbero usando la foto del bimbo per rimarcare il concetto che avranno successo (con frasi del tipo "Sarà un successo!"), bensì se ne starebbero servendo per una sorta di raccolta fondi. La frase utilizzata, infatti, è FUND OUR MEMES! che letteralmente significa "finanzia i nostri meme". Ciò suggerisce che il candidato King stia usando il copyright di qualcun altro per un proprio guadagno personale: una condotta che è quasi sempre vietata.

In ogni caso, trattasi di terreno inesplorato per la giurisprudenza. Amanda Reid, che studia i delicati equilibri tra libertà di espressione e legge sul copyright presso l'Università della Carolina del Nord, non è riuscita a trovare alcun precedente per una causa sul copyright che coinvolga un politico e un meme. Vedremo come andrà a finire.