Sul finire del 2012, Microsoft si trovava nuovamente al centro di un turbine di polemiche come non succedeva dai tempi di Windows Vista. Windows 8, arrivato sugli scaffali da pochi mesi, non soddisfaceva per nulla gli acquirenti di tablet e convertibili per i quali era stato pensato. Di più: lo stravolgimento dell'interfaccia grafica, resosi necessario per abilitare l'uso confortevole tramite touch, aveva completamente disorientato coloro che vi dovevano interagire tramite mouse e tastiera. Ecco quindi che l'azienda corse ai ripari approntando Windows 8.1: un maxi-pacchetto di aggiornamento finalizzato unicamente a soddisfare le richieste più pressanti degli utenti: tornarono così il pulsante Start, la visualizzazione del desktop all'avvio del PC e tanti altri perfezionamenti richiesti a gran voce dagli utenti di PC tradizionali

storia Windows, anno 2013: Windows 8.1 - Windows 8.1 desktop

Nota: questo articolo fa parte de "La storia completa di Windows".

Nome in codice e progressivo di versione

Il nome in codice di quello che sarebbe poi divenuto Windows 8.1 era semplicemente Blue.

Il prodotto avrebbe dovuto avviare un ciclo di sviluppo "continuo", finalizzato a mantenere sempre fresco ed aggiornato sia Windows 8, sia la controparte per smartphone Windows Phone 8, sia le altre app e i servizi web correlati. Le release avrebbero dovuto essere "annuali", in contrapposizione alla cadenza triennale che aveva contraddistinto le generazioni precedenti.

In vero questo non successe, ma la filosofia fu poi estesa e integrata nel motto "Windows as a Service" che identifica la modalità di aggiornamento continuo di Windows 10 e il suo forte legame con i servizi cloud erogati da Microsoft.

Il progressivo interno di versione passò dal 6.2 di Windows 8 a 6.3, quindi un ulteriore "+0.1" rispetto al 6.1 di Windows 7

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Un Service pack per Windows 8

Windows 8.1 non fu un "nuovo" sistema operativo: Microsoft lo classifica a tutti gli effetti come un "update" per Windows 8, e non come un "upgrade" (termine più forte, usato per separare una generazione dalla successiva).

Dal punto di vista formale, Windows 8.1 è accomunato ad un Service pack per Windows 8: a partire da gennaio 2016, gli utenti di Windows 8 devono infatti aggiornare a 8.1 per continuare a ricevere gli update periodici e l'assistenza Microsoft.

In verità, Windows 8.1 fu molto più di una sterile raccolta di patch: veicolò infatti profonde novità anche a livello grafico e funzionale. Similmente ai Service pack, però, fu distribuito come aggiornamento gratuito per tutti i PC già dotati di Windows 8.

Canale di distribuzione: Windows Store?!

Il canale scelto per l'aggiornamento dei PC già dotati di Windows 8 non fu il classico Windows Update: Windows 8.1 arrivò infatti tramite Windows Store, ovvero il "market" integrato nel sistema operativo che aveva esordito proprio con Windows 8.

Una stranezza che, da allora ad oggi, non si è più ripetuta.

Edizioni e licenze

Windows 8.1 fu commercializzato anche in versione "full", installabile su PC sprovvisti di sistema operativo. Era acquistabile sottoforma di download oppure su DVD in scatola

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Le edizioni rimasero le stesse: Windows 8.1 senza suffisso (chiamato anche "Core" ed equivalente a Windows XP/Vista/7/10 "Home"), Pro, Enterprise e RT (compatibile solo con CPU ad architettura ARM).

A maggio 2014 venne lanciato Windows 8.1 with Bing, una variante a costo ridotto e acquistabile solo dagli assemblatori partner (OEM). Era funzionalmente identica alla declinazione "Core", ma il motore di ricerca "Bing" era pre-impostato e, per accordi di licenza, non modificabile dagli OEM. L'utente finale era invece libero di modificarlo a proprio piacimento.

Il ritorno del pulsante Start

Uno degli aspetti di Windows 8 che risultano tutt'oggi più incomprensibili allo scrivente fu la rimozione del pulsante Start dalla Barra delle applicazioni

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Fu necessaria la pressione mediatica di noi smanettoni affinché Microsoft tornasse sui propri passi e ripristinasse la classica "bandiera" nell'angolo in basso a sinistra dello schermo: la modifica fu veicolata proprio da Windows 8.1.

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Contestualmente, venne implementata la possibilità di cliccarvi sopra con il pulsante destro del mouse per accedere al menu Chiudi o disconnetti, all'interno del quale si trovava il richiestissimo comando di... spegnimento. Una voce tanto nascosta non fu sufficiente a placare gli animi di tutti coloro che, giustamente, lamentavano la difficoltà nel trovare questo indispensabile elemento. La soluzione realmente soddisfacente arrivò infatti solo con un ulteriore update successivo.

Una schermata Start perfezionata

La schermata Start, introdotta da Windows 8 al posto del menu Start che aveva caratterizzato tutte le generazioni da Windows 95 in poi, rimase anche in Windows 8.1 nonostante il pubblico avesse chiesto a gran (gran!) voce il ritorno del modello precedente. In compenso, fu oggetto di profondi miglioramenti.

Oltre a nuovi colori e sfondi (alcuni ora dotati di effetti parallasse per un leggero movimento durante lo scorrimento), venne esposta la graditissima opzione di utilizzare lo stesso wallpaper in uso sul desktop: questo rendeva il passaggio di contesto tra il desktop e la schermata Start più naturale e meno drastico.

Presentate inoltre le dimensioni "Piccola" e "Larga" fra quelle selezionabili per i riquadri animati

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Alla lista completa delle app e programmi installati venne dedicata una propria schermata, raggiungibile cliccando sulla freccia ai piedi della videata o trascinando verso l'alto. L'ordinamento delle icone poteva inoltre essere modificato tramite un selettore

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Il miglioramento in termini di usabilità è tremendo... e viene da chiedersi perché nessuno ci avesse pensato fin da subito...

Parallelamente, il sistema operativo smise di aggiungere automaticamente i nuovi programmi installati alla schermata Start principale: un comportamento piuttosto fastidioso di Windows 8 che fu fonte di parecchia frustrazione per lo scrivente.

Avvio sul desktop

Ricordo chiaramente che uno degli aspetti di Windows 8 che disorientava maggiormente le persone era il comportamento del sistema operativo all'accensione del PC. Invece di mostrare il desktop e tutte le decine di icone che gli utenti meno organizzati vi conservano, i progettisti Microsoft avevano ben pensato di forzare la visualizzazione della schermata Start dopo il login.

Windows 8.1 accolse le lamentele di molti fornendo un'opzione che consentiva nuovamente di visualizzare immediatamente il desktop dopo l'avvio del PC e il login.

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Sfortunatamente, la visualizzazione del desktop al login non venne resa il default, circostanza che avrebbe indubbiamente giovato moltissimo proprio al tipo di pubblico meno esperto di computer che era fra i principali destinatari della variazione. La cosa sarebbe stata corretta con un aggiornamento successivo.

App affiancate, ridimensionabili

Mentre Windows 8 concedeva di affiancare solo due app, Windows 8.1 portò questo limite fino a 4 (a seconda delle dimensioni e della risoluzione dello schermo). Inoltre, ridimensionarne una causava l'adeguamento delle altre. Divenne inoltre possibile affiancare due app assegnando ad ognuna il 50% dello schermo: in precedenza, l'applicazione secondaria era sempre relegata ad una stretta e lunga colonna laterale

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Non fu mai possibile ridimensionare le app di modo da visualizzarle in una finestra: questa importantissima caratteristica arrivò infatti solo con Windows 10, alcuni anni più tardi.

Ricerca unificata e integrazione di Bing

Windows 8.1 fu l'iterazione nella quale Microsoft integrò Bing nel sistema operativo. Ecco dunque che ogni ricerca restituiva sia file e app locali, sia i "risultati web"

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La funzione mi infastidiva tanto all'epoca quanto oggi, ma tant'è

» Leggi anche: Guida: come disabilitare Cortana e risultati web in Windows 10

Parallelamente, Microsoft rivisitò l'interfaccia dei risultati sotto Start. Mentre prima erano suddivisi nelle sezioni App, Impostazioni e File ed era possibile visualizzare solo un gruppo per volta, il nuovo modello unificò tutto in'unica pagina. Venne così esaudita un'altra richiesta fattasi decisamente pressante dopo il debutto di Windows 8.

SkyDrive e i "Segnaposto"

SkyDrive, successivamente rinominato in OneDrive a causa di vicissitudini legali sull'uso del marchio, venne meglio integrato all'interno di Esplora file e dotato della capacità di sincronizzare molte impostazioni fra i diversi PC dell'utente. Diventò a tutti gli effetti un componente di Windows, tanto che l'upgrade disinstallava il programma client separato in caso fosse presente

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Debuttò inoltre la funzionalità "Segnaposto", che sarebbe poi divenuta una delle più importanti e amate dagli utenti. In pratica, i file salvati su OneDrive venivano sì visualizzati in Esplora file, ma non occupavano spazio sul disco locale fino al primo accesso.

Quando Microsoft rimosse questa caratteristica da Windows 10 perché giudicata poco intuitiva e fuorviante, vi fu una piccola sommossa popolare. Fortunatamente, il colosso tornò sui propri passi e qualcosa di analogo venne ripristinato contestualmente all'aggiornamento di ottobre 2017

» Leggi: OneDrive su Windows 10: guida a Segnaposto (Placeholder) e File su richiesta (Files On-Demand)

SSHD e NVMe

Per quanto riguarda l'archiviazione dei dati, Windows 8.1 introdusse il supporto nativo ai dischi SSHD, ovvero quelli basati sui classici piatti rotanti magnetici ma dotati di una componente SSD integrata e usata come cache per velocizzare le operazioni. Questo tipo di prodotti è scomparso dal mercato parallelamente alla riduzione dei prezzi degli SSD "puri" senza mai aver preso veramente piede, ma all'epoca sembrava una buona soluzione di compromesso

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Arrivò in questa circostanza anche il supporto nativo a Non-Volatile Memory Express (NVMe), l'interfaccia utilizzata dagli SSD di nuova generazione al posto della tradizionale e più lenta SATA

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Considerando che NVMe ha preso veramente piede nel mercato consumer solo dal 2018 (e, comunque, nel 2019 andavano ancora per la maggiore i modelli SATA), la decisione di supportarla già a fine 2013 si rivelò estremamente lungimirante!

» Leggi: Il miglior SSD NVMe M.2 PCIe che posso comprare

Internet Explorer 11

Windows 8.1 aggiornò il browser web di sistema a Internet Explorer 11, ovvero l'ultima versione realizzata prima che Microsoft abbandonasse la serie in favore di Microsoft Edge

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L'impostazione grafica e le funzionalità a diretto contatto con l'utente rimasero grossomodo quelle del predecessore, ma Microsoft ridisegnò gli strumenti per sviluppatori e implementò importanti miglioramenti in termini di prestazioni e varie ottimizzazioni che consentivano di riprodurre video con un minor consumo di batteria. Fu inoltre dotato del supporto alle tecnologie web nascenti in quel periodo, quali WebGL, prefetch e prerender. Il protocollo TLS 1.2 divenne predefinito per le connessioni HTTPS.

Migliorata l'aderenza agli standard web e il supporto ad API quali Full screen e Orientation, mentre HTTP/2 arrivò con una patch successiva. Lo stesso dicasi per l'header di sicurezza HTTP Strict Transport Security (HSTS).

Grazie all'integrazione con SkyDrive, Internet Explorer 11 fu abilitato alla sincronizzazione di schede, preferiti, cronologia e credenziali d'accesso ai siti.

La declinazione "touch" divenne in grado di mostrare due pagine web affiancate (sebbene tramite un'interfaccia estremamente poco intuitiva!) e mantenere aperte fino a 100 tab contemporaneamente. Mostrava inoltre una barra degli indirizzi perfezionata e comandi di gestione dei Preferiti ulteriormente ottimizzati per l'uso con le dita

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Divenne inoltre possibile aggiungere i propri siti preferiti alla schermata Start: quelli appositamente progettati potevano così mostrare informazioni aggiornate nel riquadro animato.

A novembre 2013, Internet Explorer 11 divenne disponibile anche come aggiornamento gratuito per Windows 7. La stessa versione fu fornita a corredo di Windows 10, ma considerata come soluzione secondaria a Microsoft Edge, da utilizzarsi solamente con i vecchi siti (generalmente di natura aziendale) che fossero risultati incompatibili con la nuova generazione.

Novità per le app integrate

Microsoft approfittò di Windows 8.1 anche per riorganizzare completamente l'app Windows Store che aveva debuttato su Windows 8, oltre a migliorare sensibilmente il meccanismo di aggiornamento automatico delle app

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L'impostazione generale rimase comunque "a colonne", con uno scorrimento orizzontale che rimane ben diverso da quello che conosciamo oggi.

Discorso simile per Xbox Music, qui trasformatasi in un negozio digitale per la vendita di album e lo streaming di musica supporta dalla pubblicità (con l'opzione di una sottoscrizione annuale a pagamento per ottenere l'ascolto senza "ads"). L'operazione risulterà fallimentare e verrà ritirata qualche anno dopo.

L'app Foto venne alleggerita nel design, ma privata dell'integrazione con Flickr e Facebook. In compenso, fu dotata di alcune funzionalità per il fotoritocco e l'applicazione di filtri

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Potenziamenti funzionali e grafici anche per Posta.

Oltre a perfezionare quanto già visto, Windows 8.1 portò in dote nuove app, a partire dalla Calcolatrice moderna che avrebbe soppiantato l'applicazione classica nelle generazioni successive. Al debutto anche Food and drink, Salute e benessere, Registratore di suoni, Lista di lettura, Scanner, Guida e suggerimenti.

Arrivò inoltre l'integrazione nativa di Skype quale app di riferimento per messaggi e chiamate.

Altri miglioramenti e novità

La schermata di blocco e login fu dotata della possibilità di mostrare album di foto come sfondo.

Un importante numero di settaggi furono migrati dal vecchio Pannello di controllo verso Impostazioni - ciò nonostante, sarebbe stato necessario attendere almeno un paio di generazioni di Windows 10 prima che la situazioni risultasse davvero soddisfacente e l'importanza di Pannello di controllo iniziasse a ridursi sensibilmente

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Al debutto su questa iterazione anche Crittografia dispositivo, un'alternativa "leggera" al classico BitLocker (su cui si basa) per impedire l'accesso non autorizzato al sistema. Al contrario di BitLocker (che rimaneva un'esclusiva dell'edizione Pro e superiori), Crittografia dispositivo era disponibile su tutte le edizioni, ma solo a patto che il sistema supportasse la modalità "Connected standby" e fosse dotato di un chip Trusted Platform Module (TPM) 2.0.

Potenziato il riconoscimento delle impronte digitali e attivato l'uso di un'impronta registrata come strumento di autenticazione in un po' tutte le circostanze in cui era precedentemente obbligatoria la password.

Accesso assegnato (noto anche come "Modalità chiosco informazioni") esordì per la prima volta su questa generazione

» Leggi anche: Guida: come creare un punto informazioni con Windows 10 (modalità chiosco)

Divenne possibile nativamente inviare alle stampanti 3D i progetti da realizzare, nonché trasmettere in Miracast senza bisogno di driver specifici

» Leggi: La TV come schermo HDMI wireless: guida a Miracast da PC Windows

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L'ingrandimento massimo (DPI scaling) fu portato a 200%, contro il 150% della generazione precedente

» Leggi: Ingrandire i caratteri / testi a schermo con Windows 10: come fare?

Funzionalità rimosse

Per tante novità introdotte, Windows 8.1 rimosse anche parecchie cose ormai giudicate obsolete.

Fra le principali, spicca lo strumento Backup e ripristino ereditato da Windows 7 e ancora presente in Windows 8.

Sparita poi l'interfaccia grafica che consentiva di generare l'Indice prestazioni (WEI) del PC. L'utility vera e propria rimase comunque disponibile tramite linea di comando

» Leggi: Ottenere l’indice prestazioni del computer con Windows 10

Sparita pure l'app Messaggi, qui soppiantata da Skype. Ritornerà nuovamente in Windows 10, per poi essere rimossa ancora una volta, sempre in favore di Skype.

Le Raccolte (Documenti, Musica ecc.) non venivano più mostrate di default in Esplora file. Tuttavia, potevano essere riattivate tramite una semplice opzione. Anch'esse ritorneranno di default in Windows 10.

Come curiosità, segnalo la sparizione del testo Computer di fianco all'icona che consente di visualizzare i dischi connessi al PC. Venne sostituita da Questo computer, per rafforzare l'idea che il PC corrente facesse parte di un ecosistema di dispositivi connessi

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La modifica è significativa perché la dicitura precedente risaliva perlomeno ai tempi di... Windows 95.

Windows 8.1 Update 1, 2, 3

Windows 8.1 Update fu un ulteriore maxi-aggiornamento per Windows 8.1. Venne rilasciato l'8 aprile 2014 e, oltre a raccogliere tutte le singole patch in un unico pacchetto, introdusse ulteriori novità decisamente importanti.

Innanzitutto, rese la visualizzazione del desktop al posto della schermata Start dopo il login l'opzione predefinita, così come la modalità di organizzazione dei rettangoli animati nella schermata Start tramite mouse.

Le app mostravano inoltre i comandi di riduzione a icona e chiusura nella propria barra del titolo e potevano essere "bloccate" (pin) come icone sulla Barra delle applicazioni

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Inoltre, bastava ora spostare il cursore del mouse ai piedi dello schermo per visualizzare la Barra delle applicazioni e passare così da un programma all'altro, anche quando un'app in stile moderno era attiva.

Come ciliegina sulla torta, arrivò il richiestissimo comando "Spegni/Riavvia" in alto nella schermata Start: ricordo ancora oggi il tripudio di gioia fra i miei contatti per questa semplice ma indispensabile aggiunta!

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Una notifica nella schermata Start segnalava poi la disponibilità di nuove app installate, mentre un più intuitivo menu contestuale poteva essere richiamato sulle varie icone presenti.

Un secondo pacchetto chiamato informalmente "Update 2" arrivò ad agosto 2014, ma ebbe una portata molto inferiore. Si limitò infatti a consentire la disattivazione automatica del touchpad alla connessione del mouse, mostrare alcune informazioni addizionali sugli aggiornamenti, introdurre nuovi API invocabili dagli sviluppatori, bloccare una lista di controlli ActiveX giudicati pericolosi e poco altro ancora.

L'Aggiornamento cumulativo di novembre 2014 è generalmente identificato come "Update 3". Anche in questo caso, però, arrivarono soltanto perfezionamenti minori e il supporto ad alcune nuove periferiche.

Windows 8.2 (divenuto Windows 10)

In verità, le cose non avrebbero dovuto andare così. Stando ai piani iniziali, "Update 2" doveva essere qualcosa di molto importante, tanto quanto "Update 1" se non addirittura di più. Ad alimentare queste speranze fu Microsoft stessa, durante l'evento Build di aprile 2014, quando Terry Myerson mostrò in anteprima il contenuto del secondo maxi-aggiornamento.

Il dirigente mostrò il ritorno del menu Start e la possibilità di eseguire le app in stile moderno all'interno di una finestra. Ma il progetto non vide mai la luce: "Update 2" veicolò miglioramenti minori e l'evoluzione di Windows 8.1 fu interrotta. In compenso, pressoché tutte le novità mostrate furono integrate nel successore: Windows 10.

Quote di mercato

All'apice della propria diffusione, Windows 8.1 conquistò circa il 13% del mercato PC. Era giugno 2015, ovvero il mese prima del debutto di Windows 10.

I miglioramenti presentati furono recepite positivamente dal pubblico e dalla stampa specializzata. Ma il feedback positivo arrivò per lo più da chi già aveva adottato Windows 8. Per chi era rimasto legato a Windows 7, carenze quali la mancanza di un menu Start tradizionale e l'impossibilità di ridurre a finestra le app moderne rimasero problemi non-affrontati che continuarono a tenere lontani gli utenti meno avvezzi ai cambiamenti.

Fine del supporto

Windows 8.1 è ancora supportato e rimarrà tale sino al 10 gennaio 2023. Gli utenti ricevono dunque mensilmente tutte le patch di sicurezza e possono contattare il supporto Microsoft per ottenere assistenza.

Come scaricare Windows 8.1

Chi avesse la necessità di ottenere una copia di Windows 8.1 può consultare l'articolo "Scaricare Windows 8.1 DVD/ISO in italiano: download diretto ufficiale" per trovare tutti i riferimenti.