Desiderate accendere il PC dell'ufficio a Gambulaga mentre siete sul vostro yacht da 50 metri ormeggiato fuori Miami? Bene, allora continuate a leggere! Wake-on-LAN (abbreviato in WoL) è una tecnologia che consente di accendere un PC a distanza, senza la necessità di agire sull'interruttore fisico: basta inviare un "pacchetto magico" (sì, è il nome tecnico corretto!) tramite la rete ed il computer riprende vita, arrivando alla schermata del sistema operativo pronto per essere controllato da remoto. Nonostante il nome parli di "rete locale" (LAN), Wake-on-LAN funziona alla perfezione anche tramite Internet: configurando tutto a dovere potremo così sfruttarlo anche fuori ufficio (o "fuori provincia" o "fuori nazione!"). Vediamo come preparare il necessario.
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Il marchio "Microsoft" è oggi cementificato nell'immaginario collettivo come l'azienda di Windows. Ma le cose sarebbero potute andare molto diversamente: fra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90 l'azienda stava infatti sviluppando un sistema operativo chiamato OS/2 che avrebbe dovuto soppiantare MS-DOS e Windows stesso, spingendo l'informatica in una direzione totalmente diversa da quella che conosciamo. Ma una serie di divergenze d'opinione con il partner IBM e il buon successo sul mercato di Windows 3.0 convinsero il gruppo di Bill Gates a sganciarsi dalla collaborazione, lanciando il proprio lavoro coin il nome di Windows NT. IBM portò avanti OS/2 in autonomia, senza però mai raggiungere la massa critica necessaria a scalzare l'ex-partner, divenuto nel frattempo uno scomodo e potentissimo rivale. Sembra un romanzo, ma è la storia di OS/2
I primi anni ottanta furono un periodo di grande fermento per il nascente mercato dei "Personal Computer" (PC). Microsoft assunse un ruolo di primo piano fin da subito grazie alla profittevole partnership con IBM ma, nonostante l'inarrestabile successo già ottenuto con MS-DOS, Bill Gates e soci conservarono l'entusiasmo e continuarono a sviluppare ed investire in un nuovo prodotto: fu così che, il 20 novembre 1985, arrivò il capostipite del sistema operativo per PC leader del mondo moderno: Windows 1.0
Prima dell'avvento di Windows, Microsoft commercializzò un altro sistema operativo. Anch'esso, come il suo successore, ebbe un successo planetario e diventò la piattaforma di riferimento in ambito PC, introducendo un livello di standardizzazione indispensabile per la crescita di tutto il settore. Correva l'anno 1981, e il giovane Bill Gates poneva le basi del successo futuro della propria azienda con MS-DOS, acronimo di Microsoft Disk Operating System. L'aspetto curioso è che, contrariamente a quanto sostiene "la leggenda", Gates e soci non lo realizzarono internamente: in realtà, si limitarono ad acquistare un software preesistente che venne poi rimarchiato e ceduto in licenza ad IBM. Fu la prima di molte scelte commerciali e tecnologiche vincenti, tali da portare Microsoft a dominare, pressoché incontrastata, la scena PC dagli anni 90 in poi
Sul finire del 2012, Microsoft si trovava nuovamente al centro di un turbine di polemiche come non succedeva dai tempi di Windows Vista. Windows 8, arrivato sugli scaffali da pochi mesi, non soddisfaceva per nulla gli acquirenti di tablet e convertibili per i quali era stato pensato. Di più: lo stravolgimento dell'interfaccia grafica, resosi necessario per abilitare l'uso confortevole tramite touch, aveva completamente disorientato coloro che vi dovevano interagire tramite mouse e tastiera. Ecco quindi che l'azienda corse ai ripari approntando Windows 8.1: un maxi-pacchetto di aggiornamento finalizzato unicamente a soddisfare le richieste più pressanti degli utenti: tornarono così il pulsante Start, la visualizzazione del desktop all'avvio del PC e tanti altri perfezionamenti richiesti a gran voce dagli utenti di PC tradizionali
Nonostante il supporto a Windows 7 sia terminato, Microsoft è ben conscia della realtà: molte aziende non potranno migrare ad una nuova versione di Windows in tempi brevi. Di conseguenza, il gruppo ha attivato Extended Security Updates (ESU): un servizio in abbonamento che consente di continuare a ricevere aggiornamenti per Windows 7 nonostante il supporto sia terminato. Dì più: ora il servizio è acquistabile anche dalle piccole e micro imprese. Vediamo quanto costa, cosa offre e come si ottiene
A partire dalla terza settimana di marzo 2019, Microsoft ha iniziato la distribuzione dell'aggiornamento KB4493132 a tutti PC con Windows 7. Detto update era inizialmente inattivo ma, a partire dal 18 aprile 2019, ha iniziato a mostrare una grande notifica informativa agli utenti nella quale si ricorda che il supporto a Windows 7 sta per finire. Tutti coloro che non gradissero la visualizzazione di tale messaggio devono dunque attivarsi immediatamente: vediamo allora come procedere per bloccare la visualizzazione dell'avviso di fine supporto sui PC Windows 7
Il lancio di Windows 1.0 del 1985 fu un momento importante per Microsoft. Nonostante la rivoluzione nel paradigma d'uso introdotta dall'uso dell'interfaccia grafica (GUI) al posto della linea di comando non avesse raccolto il favore del pubblico, era chiaro che le finestre e gli oggetti cliccabili sarebbero stati il futuro. Per Microsoft, lo stadio evolutivo successivo arrivò sottoforma di Windows 2.0, rilasciato sul finire del 1987. Lo sviluppatore, questa volta, migliorò drasticamente la gestione delle schermate a video, introdusse l'uso delle combinazioni da tastiera e veicolò il supporto al nuovo hardware. Ma, nel farlo, entrò nel mirino di Apple che fece causa all'azienda con l'accusa di aver copiato i suoi prodotti
Windows 98 (nome in codice: Memphis) fu il diretto discendente del fortunatissimo Windows 95. Microsoft ripartì proprio da quest'ultimo, mantenendo l'architettura ibrida 16/32 bit ancora largamente basata su MS-DOS e l'interfaccia grafica caratterizzata da menu Start e desktop: due concetti introdotti proprio da Windows 95. Allo stesso tempo, l'azienda integrò nativamente Internet Explorer nel cuore del sistema operativo, schiacciando il browser web concorrente (Netscape Navigator) e cementificando la propria posizione come sistema operativo di riferimento per il pubblico "home". Il risultato fu un successo planetario, tale da costringere il gruppo ad estendere di alcuni anni la data di fine supporto
Windows 7 è stato un grande sistema operativo. Ma oggi è un prodotto obsoleto: il periodo di "supporto esteso" a Windows 7 è infatti terminato. Di conseguenza, Microsoft non distribuisce più gli aggiornamenti mensili e nemmeno le patch di sicurezza. Vediamo allora nel dettaglio quali ripercussioni concrete ci saranno su noi utenti e rispondiamo (senza luoghi comuni) alla domanda "Devo davvero abbandonare Windows 7?"
Facendo seguito a quanto anticipato qualche tempo fa, Microsoft ha iniziato da oggi a mostrare un chiaro avviso agli utenti di Windows 7: Dopo 10 anni, il supporto per Windows 7 sta per finire. Il messaggio può ricordare l'incubo dell'upgrade forzato a Windows 10: fortunatamente, questa volta, pare trattarsi di una semplice notifica facilmente silenziabile senza effetti collaterali
Fino alla fine degli anni novanta, la storia del sistema operativo Microsoft si sviluppò su due strade parallele e sempre ben distinte: su un percorso correvano i discendenti di Windows 1.0, mentre sull'altro procedeva la serie Windows NT. La prima famiglia, della quale Windows 95 costituisce una delle iterazioni più celebri, era indirizzata al pubblico consumer (hobbisti e videogiocatori). La seconda puntava invece a catturare il favore del settore professionale, abbandonando ogni frivolezza in cambio di una maggiore stabilità. Tutto questo cambiò il 25 ottobre 2001, quando Microsoft commercializzò un sistema operativo rivolto sia ai PC domestici, sia alle postazioni di lavoro: nasceva così Windows XP, un software tanto fortunato da rimanere in circolazione per oltre 15 anni -persino oltre la fine del ciclo di supporto ufficiale- sopravvivendo ad almeno tre generazioni successive
Sul finire del 2009, Microsoft stava raccogliendo elogi sia dalla stampa, sia dagli iper-critici utenti appassionati come non succedeva da tempo. Il nuovo Windows 7 -disponibile al grande pubblico da pochi mesi- funzionava bene e piaceva un po' a tutti, a tal punto da riaccendere l'interesse del pubblico per i PC tradizionali. Ma l'idillio durò poco e l'azienda, spiazzata da una mossa imprevedibile della concorrenza, tentò di correre ai ripari: il risultato un disastro chiamato Windows 8.
Sul finire del 2001, Microsoft era in gran fermento. L'allora incontrastato dominatore del panorama tecnologico mondiale stava infatti lanciando sul mercato il nuovissimo Windows XP, un sistema operativo con il quale il colosso si era prefissato un obbiettivo decisamente ambizioso: unificare il filone home (Windows 95/98/ME) a quello business (Windows NT/2000) in un unico prodotto capace di dare il massimo con i giochi e il multimedia ma, allo stesso tempo, garantire l'affidabilità richiesta dai professionisti. Già dalla primavera dello stesso anno, però, il gruppo lavorava con l'obbiettivo di proporre il successore appena due anni dopo. Purtroppo le cose non andarono come da piani: la prima implementazione di quello che diverrà Windows Vista si rivelò troppo ambiziosa e naufragò clamorosamente, richiedendo un reboot dello sviluppo pressoché completo e spingendo la data di uscita in avanti di 3 anni.
Fra il 2008 e il 2009, l'industria tecnologica stava vivendo in pieno la transizione fra il computer tradizionale ed i dispositivi mobili che, oggi, vanno per la maggiore fra il grande pubblico. Sebbene la rivoluzione iniziata da iPhone fosse già in atto, il mercato dei tablet non sarebbe esploso fino all'anno successivo con il debutto di iPad. Nel frattempo, Android si mostrava solo in una versione 1.x ancora molto acerba e dalla diffusione irrilevante. Di conseguenza, l'interesse dei consumatori per i computer in senso stretto rimaneva elevato, soprattutto grazie al formato dei piccoli "netbook" super-economici. Microsoft, dal canto proprio, si trovava ad affrontare una situazione difficile proprio in ambito PC, ovvero il campo di battaglia dove la software house rimane ancora leader incontrastata: nonostante fossero trascorsi quasi tre anni dalla disponibilità pubblica di Windows Vista, moltissimi utenti avevano scelto di rimanere legati alla generazione precedente, in un'atmosfera di incertezza e scarsa fiducia nel marchio "Windows" che stava penalizzando le vendite. È in questo contesto che, fra luglio e ottobre 2009, Microsoft rilasciò la versione finale di Windows 7. Un sistema operativo caricato di un fardello davvero pesante: riabilitare Windows da un flop di dimensioni epocali chiamato Windows Vista.
A settembre 2002, la prima generazione della console Xbox era disponibile sul mercato da meno di un anno. Ma, per Microsoft, si trattava palesemente di un prodotto di secondo piano. Il palcoscenico principale era ancora tutto riservato al PC tradizionale governato Windows. Di conseguenza, quando si rese necessario proporre una soluzione credibile al nascente fenomeno dei Media Center da salotto, la software house puntò tutto sul proprio favorito: il risultato fu Windows XP Media Center Edition (MCE), una speciale declinazione del più recente sistema operativo Microsoft disponibile all'epoca affiancata ad un'interfaccia ottimizzata per l'uso via telecomando. Il successo non fu mai veramente strabiliante: Windows XP MCE venne molto apprezzato da una piccola nicchia di appassionati, ma non si trasformò mai nel fenomeno di massa inizialmente atteso. Tuttavia, furono necessari quasi 13 anni perché Xbox si guadagnasse sul campo il diritto di dominare la sala da pranzo, estromettendo del tutto MCE dal proprio territorio
Quando si parla di "tablet", l'associazione di idee più diffusa porta a pensare ad Apple. Il motivo è presto detto: a dicembre 2015, sono stati venduti 282 milioni di iPad. Un successo commerciale enorme, tale da definire la categoria e mettere la tavoletta digitale in mano anche a nonni, zii, e moltissimi non-smanettoni che, prima di allora, mai si sarebbero interessati ad un device simile. Sebbene sia indubbio che proprio iPad abbia reso celebre questo tipo di prodotti, in molti hanno dimenticato che fu Microsoft, e non Apple, ad inventare i primi tablet dell'era moderna: succedeva nel 2002, ovvero 8 anni prima del debutto di iPad. Ma una serie di scelte sbagliate, tanto tecnologiche quanto commerciali, relegarono i "Tablet PC" governati da Windows ad una ristrettissima nicchia professionale. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: oggi, è proprio Microsoft ad inseguire -affannosamente e con risultati molto modesti- sia iPad, sia Android. Ma cosa successe? come è possibile che l'azienda leader in ambito PC abbia fallito così clamorosamente nonostante la decade di vantaggio sui concorrenti? per scoprirlo, bisogna tornare ai primi anni di inizio millennio
Sul finire degli anni Novanta, i piani di Microsoft erano chiari: Windows 98 sarebbe stato l'ultimo sistema operativo basato su MS-DOS. Ma, in concreto, il progetto di migrare il pubblico "home" al più robusto kernel di Windows NT si rivelò nettamente più ostico del previsto: Windows 2000 era un prodotto dalle caratteristiche spiccatamente "business", mentre il codice che sarebbe poi divenuto Windows XP attraversava soltanto lo stadio di progettazione. Cosa fare, allora, per rispondere alla necessità di un sistema operativo più moderno di Windows 98 ed alimentare il flusso di cassa capitalizzando sulla rivoluzione digitale in atto? La risposta del colosso del software arrivò fra giugno e settembre 2000 sottoforma di Windows ME... uno dei prodotti più criticati nella storia di Windows
Il nostro viaggio nella storia dei sistemi operativi Microsoft per PC inizia da MS-DOS (o da MIDAS?), per poi proseguire con Windows 1.0, OS/2, Windows NT e le tante versioni successive. Incontreremo progetti abbandonanti come Windows 96, Windows Neptune e Windows Odyssey, fino a superare la generazione attuale per qualche anticipazione sul futuro
Nel 1999, Microsoft non aveva ancora formalizzato la decisione di realizzare un sistema operativo unificato, rivolto sia al pubblico "home", sia al mercato dei professionisti. Ciò nonostante, i limiti dell'architettura basata su MS-DOS erano tali da inibire la capacità di innovare, e così il gruppo iniziò a lavorare al successore di Windows 98 basandosi sul codice di quello che sarebbe divenuto, pochi mesi dopo, Windows 2000. Il nome del progetto era Windows NT "NepTune". Non arrivò mai sugli scaffali, ma grazie ad una compilazione preliminare condivisa con i partner e sfuggita su Internet, è possibile dare un'occhiata a quello che sarebbe potuto essere
Mentre il pubblico "home" si arrabattava fra una schermata blu di Windows 95 e un ma-perché-non-parte-più? con Windows 98, i professionisti potevano contare da tempo su di una famiglia di sistemi operativi (editi dalla stessa Microsoft) di livello completamente diverso: Windows NT. E fu proprio l'iterazione di Windows NT lanciata alle porte del nuovo millennio a gettare le basi per il futuro: nasceva infatti il 15 dicembre 1999 Windows 2000. Un prodotto di importanza cruciale, poiché sarebbe divenuto la base di tutte le generazioni successive, comprese quelle moderne
Nonostante la disponibilità di Windows 11, il caro, "vecchio" Windows 10 rimane ancora oggi un sistema operativo moderno e pienamente supportato, tant'è che Microsoft ha rilasciato un nuovo maxi-aggiornamento: Windows 10 Aggiornamento 2022 (versione 22H2) è pronto in versione finale. Ma, come sempre, Microsoft renderà disponibile l'upgrade in modo progressivo, a seconda della posizione geografica e delle caratteristiche del computer. Chi non volesse attendere oltre può però utilizzare alcuni strumenti ufficiali per forzare l'aggiornamento a Windows 10 22H2 (Aggiornamento 2022) e riceverlo immediatamente. Vediamo come procedere
Che cosa vorreste dal vostro antivirus? Principalmente una buona protezione, spendere poco o niente, che non sia pesante e non interferisca con l'utilizzo del computer, facilità d'installazione e configurazione. Panda Free Antivirus racchiuderà, almeno in parte, queste caratteristiche? Scopriamolo insieme.
Pur avendo a disposizione un budget ridotto, è oggi possibile acquistare un nuovo PC per attività "home" e "ufficio" dalle prestazioni pienamente soddisfacenti. Ma, attenzione: prima di investire i risparmi nella direzione sbagliata, allocando male il denaro a disposizione, consultate questo articolo: ho raccolto CPU, scheda madre, RAM e tutte le migliori componenti di fascia economica opportunamente bilanciate per offrire un PC sempre fluido e reattivo con una spesa minima. Per chi usa il web, l'email e Facebook, crea documenti in formato Word, Excel, PowerPoint magari mentre ascolta musica e scarica dai circuiti peer-to-peer, oppure guarda filmati (locali/streaming) in full HD (1080p) o svolge piccole operazioni di fotoritocco, il PC consigliato di seguito è semplicemente "perfetto".