Ci sono siti a cui, per vari motivi che non discuteremo in questo articolo, non possiamo accedere, per limitazioni imposte dalla legge, per la censura, blocco del provider o geolocalizzazione ci impediscono di fare qualcosa che noi vogliamo invece fare. Con una VPN-Proxy possiamo superare questi limiti e accedere praticamente ovunque. L'utilizzo di questi metodi di collegamento, non dovrebbe essere una cosa continuativa, ci sono servizi che per funzionare richiedono un indirizzo IP italiano, per esempio Raiplay e le sue dirette streaming mentre la vostra banca potrebbe non gradire di ricevere richieste da indirizzi IP stranieri e segnalarvele come sospette o bloccarle.
Con l'arrivo di Windows 10 e i suoi successivi aggiornamenti, molti utenti della rete si sono lamentati che Microsoft abbia infarcito il sistema operativo di funzionalità, servizi e App, poco utili per la maggior parte di noi e troppo "curiose" di quello che facciamo quando navighiamo o lavoriamo con il computer. Sono così apparse numerose guide e programmi che ci spiegano come comportarci, o cosa disabilitare, per garantirci una maggiore privacy. Private Win10, oltre alla gestione della privacy disabilitando le funzioni di Windows ritenute non necessarie, garantisce un controllo sempre attivo sui programmi che cercano di collegarsi al Web uscendo dal vostro computer, permettendovi di bloccarli e creare direttamente delle regole sul firewall di Windows.
Il business del ventunesimo secolo è indubbiamente la raccolta e la catalogazione dei dati da sfruttare per proporre pubblicità mirata, ricavare statistiche e/o rivendere a soggetti terzi interessati. Rimanere fuori da questo business, iniziato da Google, "migliorato" da Facebook (non più dati anonimi!), per una grande azienda informatica può essere una grave perdita e quindi anche Microsoft (dopo averci già provato con il motore di ricerca, Bing) non poteva rimanerne fuori a lungo. Ecco, allora, Windows 10, il primo nella storia dei sistemi operativi Microsoft ad essere stato proposto (o imposto??) come aggiornamento gratuito per le tre ( t-r-e !!!) versioni precedenti (Windows 7, 8 e 8.1), che ha fatto inorridire un sacco di utenti attenti alla privacy per la sua invasività.
Quando lavoriamo al computer, navighiamo, scriviamo un documento, lasciamo delle tracce all'interno del nostro hard disk che potrebbero essere ricercate, da personale esperto, per venire analizzate e rivelare molte cose di noi e delle nostre abitudini. Per fare una pulizia completa di queste tracce proveremo Avira Privacy Pal, un programma gratuito distribuito da Avira gli stessi produttori del rinomato antivirus.
Windows 10 1803 (aggiornamento di Aprile 2018) mostra tutti i file aperti, ora e nei giorni precedenti, all'interno della nuova Sequenza temporale: una funzione pratica, che consente di riaprire rapidamente applicazioni e documenti ai quali abbiamo lavorato negli ultimi tempi. Chi desiderasse tutelare la propria privacy da occhi indiscreti, è libero di rimuovere alcuni elementi e/o disabilitare completamente la conservazione dello storico. Vediamo allora come disattivare Sequenza temporale in Windows 10
Abbiamo visto qual'è la procedura migliore per cancellare definitivamente l'account di Facebook ma probabilmente molti non se la sentono di prendere una decisione così drastica, perché ritengono questo canale l'unico che possono utilizzare per alcuni indispensabili contatti; vediamo quindi come è possibile continuare ad utilizzare questo social network condividendo il minimo possibile di dati!
Dopo il caso di Cambridge Analytica, sembra che molti utenti di questo social network abbiano preso coscienza di quello che è effettivamente questa piattaforma e molti si sono decisi a eliminare il proprio account, fosse anche temporaneamente, solo come forma di protesta. Anche se la procedura "standard" è piuttosto semplice c'è un metodo più complesso e laborioso che però consente di non perdere importanti contatti e cancellare tutti i dati condivisi. Potremo suddividere il processo di cancellazione in 5 fondamentali passaggi da eseguire per lo più tramite PC (non tramite l'app dello smartphone) e in un arco di tempo variabile che potrete scegliere autonomamente: disconnessione, backup, pulizia, avviso e cancellazione.
Finalmente hai attivato Desktop remoto, configurato tutto quanto e ora lavori con il tuo PC di casa/ufficio da qualsiasi luogo del mondo (magari via smartphone!): complimenti! Ma c'è un piccolo problema che, forse, hai sottovalutato: se un cracker riuscirà ad ottenere la password dell'account Windows, potrà a propria volta "sedersi" davanti al tuo PC, installare malware e rubare i documenti... standosene comodamente nel suo scantinato in Russia o Cambogia! Fortunatamente, Windows integra alcuni strumenti che possono aiutarci a limitare drasticamente il pericolo che questo accada. Vediamo allora come mettere in sicurezza un PC con Desktop remoto attivo
Facebook prevede una funzionalità di blocco che ci consente di impedire ai contatti sgraditi di visualizzare il nostro profilo, i contenuti che inseriamo o di mandarci messaggi. Vediamo allora come bloccare qualcuno su Facebook tramite PC (via web) o da app per Android, e quali conseguenze comporti
C'è sempre più consapevolezza del bisogno di privacy durante la navigazione: i numerosi casi di spionaggio hanno reso la gente desiderosa di apprendere tutti i metodi per navigare anonimi, dall'utilizzo dei proxy fino alle VPN (ne abbiamo parlato nella nostra guida dedicata).
Una delle funzioni più interessanti di Firefox è l'anti-tracciamento integrato ma attivo, per impostazione predefinita, solo durante la navigazione in incognito. Ma, mentre su Firefox per Desktop abbiamo la possibilità di abilitare tale funzione anche durante la navigazione "normale" dalle impostazioni, su Firefox per Android tale opzione sembra mancare...
Come ormai ben sappiamo, l'universo Google raccoglie un sacco di servizi che gli utenti possono utilizzare direttamente (Youtube, Maps, Blogspot, Gmail solo per citarne alcuni) ma anche molti altri sfruttati dai gestori di siti internet (uno su tutti, Google Analytics, ma ce ne sono molti altri che forniscono font, ospitano contenuti, ...). Non dimentichiamoci poi del motore di ricerca che per alcuni rappresenta addirittura la faccia principale di internet!!
Capita spesso, anche sul nostro forum, che qualcuno chieda agli amministratori la cancellazione dei messaggi ("post") che aveva precedentemente inserito nelle varie discussioni. In alcune circostanze, la richiesta giunge contestualmente a quella di eliminare interamente l'account di accesso al forum stesso, ma non sempre è così. Il gestore del servizio è legalmente vincolato a procedere? Per fare chiarezza sugli obblighi legali che sussistono ho contattato il Garante per la protezione dei dati personali. Queste sono le risposte che ho ottenuto.
Molti utenti continuano ad ignorare un dato di fatto inconfutabile: i fornitori di connettività Internet (ISP, come Telecom Italia, Libero, Vodafone, TIM ecc.) tengono d'occhio ogni connessione, registrando tutti i dati necessari per identificare con precisione il cliente che abbia svolto determinate operazioni. Sebbene la prevenzione di attività criminali e terroristiche sia uno degli obbiettivi, sotto il microscopio finiscono anche coloro che sfruttino BitTorrent e le altri reti peer-to-peer: come argomentato in "La Grande Guida a BitTorrent", ottenere la lista degli utenti che condividono o scaricano determinati file è un'attività assolutamente banale. Ancora: gli ISP sanno sempre quali siti web sono stati visitati da un determinato cliente ad una certa ora e, se la risorsa non impiega la crittografia (HTTPS), anche i dati scambiati: oltre all'indirizzo esatto della pagina, parliamo di visibilità completa sul contenuto e su eventuali form inviati, compresi quelli di login con username e password e quelli di registrazione, ricchi di dati personali. Chi si connette da un ufficio deve poi essere conscio che gli stessi, identici privilegi sono a disposizione del datore di lavoro. Come se non bastasse, i siti web stessi mantengono i propri log di connessione: la portata è limitata all'indirizzo IP del richiedente e alla pagina vista, ma quando si forniscono le generalità durante la procedura di registrazione, ecco che l'associazione personale è fatta. Se l'idea di utilizzare Internet con molteplici soggetti che spiano (e registrano!) ogni mossa non ci piace, esiste una soluzione: impiegare un servizio di VPN che rende completamente anonima ogni attività. In questa guida vedremo come procedere.
"Venghino, signori venghino!"... Il titolo di questo articolo sembra un po' da imbonitore truffaldino eppure sono tutti obbiettivi che, essendo correlati tra loro, sono raggiungibili grazie a NetGuard. A patto ovviamente di configurarlo a dovere!
Le e-mail (o posta elettronica) sono da sempre considerate come una "evoluzione" della classica corrispondenza, quella fatta di lettere e buste di tangibile carta. Ma questa idea, mediata dalla associazione di riferimenti terminologici e grafici, anche se non completamente falsa, non tiene conto di una grossa e sostanziale differenza: la riservatezza.
Privoxy è un progetto Open Source, rilasciato con licenza GPLv2, che deriva da "Internet Junkbuster"; il nome, nelle intenzioni degli sviluppatori, è un diminutivo che sta per "Privacy Enhancing Proxy" ovvero proxy in grado di aumentare la privacy. È quindi un servizio che, interponendosi nella connessione ad internet e agendo da filtro, ha la capacità di bloccare pubblicità, cookie e tracker al caricamento di una pagina web. Le sue capacità di filtraggio però non si limitano solo a questo; è infatti possibile creare filtri personalizzati e applicarli selettivamente ad un particolare sito web piuttosto che indistintamente a tutti.
Intorno al 1948, un tale di nome Eric Arthur Blair, meglio conosciuto come George Orwell, iniziò a scrivere un romanzo che passerà alla storia: 1984. In questo romanzo si ipotizzava una società controllata e monitorata 24 ore su 24 da un unico "Partito" guidato da un fantomatico "Fratello Maggiore" (erroneamente tradotto in "Grande Fratello"). Nemmeno nel suo peggiore incubo, Orwell, avrebbe immaginato che in un futuro poco più lontano del suo 1984, una pressante forma di monitoraggio non solo non sarebbe stata imposta ma anzi accettata e volontariamente sottoscritta dalle persone e per di più non controllata da istituzioni pubbliche ma da Società Per Azioni!
Uno degli argomenti più "caldi", dopo l'uscita di Windows 10, è il tema della privacy, con Microsoft, sul banco degli imputati, accusata di "interessarsi" troppo, a seconda di molti utenti del Web, a cosa facciamo, dove navighiamo, come scriviamo o cosa ricerchiamo.
Questo articolo è riferito alla sola navigazione Internet, è generico e senza far riferimento a nessun particolare browser o sistema (vale quindi anche per la navigazione da smartphone); ha il solo scopo di rendere più consapevoli gli internauti totalmente digiuni da questo argomento ed è quindi intenzionalmente scritto in maniera semplice, senza tecnicismi difficili da capire (se ho fatto qualche semplificazione troppo azzardata è esclusivamente per favorirne la comprensione)
In questa pagina si descrivono le modalità di gestione del sito "TurboLab.it" in riferimento al trattamento dei dati personali degli utenti che lo consultano e vi partecipano.
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